Mental training - Accrescere il proprio mindset attraverso una maratona

E’ stata un’esperienza fuori dal normale, sentirsi partecipi di un grande evento “tra l’altro mondiale” con circa 25.000 persone, che sono li a sfidarsi a mettersi in gioco superando se stessi e i propri limiti.

Tutto ciò ti porta a un’estasi di emozioni già prima di iniziare la gara, perché poi sei consapevole che la maggior parte delle persone è arrivata li attraverso un lungo percorso di preparazione e allenamenti magari da circa 1 un anno o due come me che, con tanta tenacia, costanza e forza di volontà non ha mai mollato..

Infatti, portare a termine una maratona non è solo un traguardo, ma ti mette nella condizione di farti capire che tutto è possibile se ti metti in gioco e ti sfidi.

A Gennaio 2019 il mio sogno era di correre la Maratona di NewYork nel 2020, per poi svanire a causa del Covid…

Aprile 2021, ancora nessuna notizia per la maratona di NewYork, per cui decidemmo insieme ad amici di fare Berlino, la prima maratona Internazionale dopo il fermo a causa della pandemia.

La maratona viene definita, nel gergo dei podisti, “la signora” e la maratona di Berlino è una principessa perché la più veloce di tutte essendo che non ha salite e discese ed è piatta, con il suo record mondiale di 2.01ore

OLTRE I TUOI STESSI LIMITI

Perché spingermi così oltre, sapendo che sarebbe stato una macello per la mia gamba bionica, iniziando già dagli allenamenti?

Si dice che la maggior parte degli appassionati nel running dopo essersi messi in gioco in diverse gare podistiche puntano sempre alla sfida più estrema! La maratona! cioè correre per ben 42,195km.

Per un amputato di arti inferiori già correre 1km è veramente difficile, la maggior parte non supera i 5km, e da Campione Italiano di atletica leggera Paralimpica nella mia categoria amputati, spesso corro da solo sulle lunghe distanze…

Fino a questo momento ho svolto 4 mezze maratone, ma la maratona non si improvvisa da un momento ad un altro… la maratona va preparata e per me da 2 anni, per arrivare a quel fatidico giorno!

Per me non era una gara. Era una prestazione ed una sfida con me stesso per accrescere sempre di più il mio mindset e diventare  più consapevole delle mie risorse interne e dei miei limiti, ma anche per dimostrare che si, ci possiamo spingere ben oltre se ci mettiamo in gioco e lavoriamo su noi stessi!

Conclusi una maratona che si “viene nominata tra le leggendarie delle 6 più importanti al mondo” ma quel giorno anche i primi hanno faticato a concluderla per via del caldo e dell’umidità allontanandosi da ben 5min dal record storico.

Conclusi la mia prima maratona in 4:43!

Ma il sogno di NewYork non è svanito…

Qui la mia intervista sulla Gazzetta dello Sport

Qui il video della maratona percorsa